Tana Toraja e il culto dei morti

Tana Toraja e il culto dei morti

25 Ottobre 2024

Uno dei gruppi etnici indonesiani dalle tradizioni più arcaiche, i Toraja, hanno mantenuto fino ai nostri tempi una tradizione funebre dal rituale incredibile, che ogni anno attira visitatori da tutto il mondo.
La popolazione dei Toraja vive nei remoti altopiani nel sud dell'isola idonesiana Sulawesi, a circa 300 km da Makassar; per anni, ha vissuto in isolamento totale ed ha mantenuto intatte alcune pratiche relative al culto animista ( tipologia di culti secondo cui tutte le entità non umane, come animali piante e oggetti inanimati o anche fenomeni, possiedono una essenza spirituale). Il culto che i Toraja praticano si chiama Aluk To Dolo, e divide il mondo in sotterraneo (dei morti), superiore (paradiso) e terrestre.

Il culto della morte
Nella cultura Toraja, il rito funebre, è l'evento più elaborato e costoso di tutti, e viene realizzato per assicurare che l'anima del defunto raggiunga la terra di Puya (la terra delle anime o aldilà), situata secondo il culto, da qualche parte negli altopiani. Una volta che l'anima raggiunge la meta, essa potrà continuare a svolgere una vita normale, avvalendosi dei beni che verranno offerti durante il funerale; oppure potrà scegliere di continuare il viaggio nel mondo superiore dove diventerà divinità. Le anime che purtroppo non riescono a raggiungere la meta, diventeranno Bombo, ovvero spiriti cattivi che minacceranno gli abitanti del mondo terrestre, e questo capita solo quando la famiglia non può permettersi una degna sepoltura.

Il rito funebre
La morte non è un evento improvviso ma piuttosto un processo graduale ; una persona deceduta non è morta ma addormentata, e muore solo quando il rituale funebre è concluso. Il rito funebre viene fatto dopo alcuni mesi o addirittura anni dalla morte effettiva. Questo dipende dallo stato sociale della famiglia e quanto da impiega per avere i fondi necessari da destinare al rituale.  Nel frattempo il corpo del defunto viene  mummificato e conservato nella casa natale. 
I riti funebri di Toraja sono importanti eventi sociali , occasioni per intere famiglie di riunirsi, e rinnovare le relazioni, ricordando radizioni nel modo degli antenati. Tali eventi durano per diversi giorni e sono noti come Rambu Soloq. 
In primo luogo, vi è la macellazione di bufali e maiali, accompagnati da balli e musica: più la persona morte è potente, più alto è il numero di animali sacrificati (nella tradizione Toraja, i bufali sacrificati serviranno a trasportare il defunto nell’aldilà, mentre i maiali serviranno al suo sostentamento). Non è raro che vengano sacrificati decine di bufali e centinaia di maiali. Dopo il sacrificio, la carne viene cucinata e distribuita agli ospiti.
Poi arriva la sepoltura vera e propria: i membri della tribù Toraja non sono quasi mai sepolti nel terreno. Tradizionalmente, vengono tumulati nei fianchi delle montagne, o deposti in elaborate bare fissate alle rocce. La tomba è di solito costosa e richiede mesi per essere completata. Un manichino intagliato nel legno, chiamato Tau tau, che rappresenta il defunto, è di solito posto a guardia della grotta sepolcrale. 
I bambini piccoli sono sepolti all’interno di cavità scavate negli alberi viventi, coperte con una porta in fibra di palma. Il foro viene poi sigillato e secondo la tradizione, quando l’albero sarà guarito il bambino raggiungerà l’aldilà. Decine di bambini possono essere sepolti all’interno di un unico albero.

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