Derinkuyu, la città scavata nelle viscere della Terra

Derinkuyu, la città scavata nelle viscere della Terra

27 Ottobre 2024

Derinkuyu, in cappadocia, nella provincia di Nevşehir, rappresenta uno dei più grandi siti archeologici sotterranei al mondo. Un’ intera città sotterranea scavata nella roccia. 
La Cappadocia vanta ben città sotterranee. Derynkuyu, che in turco significa “pozzo profondo”, è la più profonda. Si sviluppa su otto livelli diversi e arriva a 85 metri di profondità. Si conta che potesse ospitare fino a 20 mila persone. La sua storia affonda le radici tra il VIII e il VII secolo a.C. quando la popolazione dei Frigi, iniziò a scavare la roccia vulcanica per costruire le proprie abitazioni. La città raggiunse il suo culmine in epoca bizantina tra il VII e il XI secolo d. C.
Il sito venne riscoperto per caso nel 1963 da un abitante della zona che, durante la ristrutturazione della sua casa, si ritrovò davanti a un misterioso passaggio, riportando così alla luce questo intricato labirinto di grotte e cunicoli scavato nelle viscere della terra. 
A difesa della città c’era delle grandi porte di pietra e al suo interno, grazie a un ingegnoso sistema di ventilazione e un pozzo, per assicurare acqua potabile a tutti i cittadini, si svolgeva la vita quotidiana della popolazione. Il complesso comprendeva una moltitudine di locali adibiti a cucine, abitazioni e magazzini per lo stoccaggio degli alimenti. Oltre a una scuola, una chiesa e una cantina per la preparazione del vino e dell'olio, c’erano degli spazi per accogliere il bestiamo che garantiva una completa autosufficienza alimentare a tutta la popolazione. 
La testimonianza scritta più antica, che parla di questa misteriosa città, la troviamo nell’ “Anabasi” di Senofonte. Lo scrittore greco che passò da queste parti, scriveva che la gente che viveva in questa regione aveva scavato città sotterranee per viverci con le famiglie, gli animali domestici e le vettovaglie necessarie alla sopravvivenza.
Oggi, uno degli elementi più riconoscibili della città è il grande pozzo centrale, largo ben 55 metri, che serviva per la ventilazione del complesso. 
 

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